Nel territorio del Parco Naturale Regionale di Portoselvaggio e Palude del Capitano, a poche decine di metri dal mare e a 200 metri dalla Palude che contribuisce a dare il nome al Parco, si collocano tre piccoli furnieddhi perfettamente integrati nella macchia mediterranea. Queste costruzioni, molto simili ai più famosi Trulli della zona di Alberobello, sono relativamente diffuse nelle campagne salentine, e risalgono per la maggior parte agli anni immediatamente successivi al 1000 D.C.

Si tratta di costruzioni a secco (costruite senza l’ausilio della malta), fabbricate impiegando pietre trovate nelle vicinanze o raccolte durante il dissodamento dei campi; generalmente venivano utilizzate dagli agricoltori come depositi o ripari momentanei, e solo raramente (i più grandi) come abitazioni.

Robustissimi, i furnieddhi sono giunti quasi sempre intatti fino ai giorni nostri, con la sola eccezione della copertura, spesso assente:
il loro unico tallone d’achille infatti è proprio il tetto, la cui volta spesso veniva realizzata utilizzando un impasto di fango e paglia. Questo scatto è realizzato dal tetto di uno dei tre furnieddhi e come vedete risulta aperto nella parte superiore (che invece fortunatamente ha retto negli  altri due).

Se volete vedere come sono fatte internamente queste strutture, vi rimando a questa panoramica.